Samuele Mazzolini sul Fatto Quotidiano si auspica un Podemos italiano.
Dai commenti al mio post precedente sul successo di Podemos era emersa una certa curiosità per le somiglianze (e le differenze) tra il neonato partito spagnolo e il M5S. In realtà, già da prima avevo avvertito la necessità di un paragone: incalzato dal febbrile entusiasmo che gli manifestavo al riguardo, tempo fa avevo convinto un amico ad accompagnarmi a un evento organizzato dal circolo Podemos di Londra. “Ma questi sono come i 5 Stelle!”, aveva sentenziato in un primo momento, salvo poi ricredersi sulla scorta di nuovi elementi. A ben vedere infatti, le divergenze tra i due soggetti politici non sono meno significative delle convergenze.
Di primo acchito, l’accostamento è scontato. Entrambe sono formazioni che hanno gettato nello scompiglio sistemi politici consolidati, a dispetto dei sermoni dei notisti della stampa “perbene” che ne escludevano a priori la possibilità. Vengono così di fatto scardinate nozioni sedimentate come l’esistenza dei “moderati”, la necessità di convergere verso il centro e altri obbrobri intellettuali di questo genere. Il fenomeno è reso possibile da un’accumulazione senza precedenti di contraddizioni politiche ed economiche, ma soprattutto dalla chiarezza di una strategia che rifugge qualsiasi alleanza, da cui deriva la somiglianza tra le retoriche delle due forze politiche. La degenerazione delle istituzioni e l’acuirsi della precarizzazione –non solo del lavoro, ma della vita stessa– aprono quindi un varco, accessibile però solo a chi evita con astuzia semiotica di farsi confinare nell’angolino delle bandiere ormai sgualcite. Da qui l’appello al popolo, ai cittadini, ad un insieme molto più ampio dei soggetti tradizionalmente investiti dalla responsabilità di trasformare la società.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/06/grillo-vs-iglesias-perche-abbiamo-bisogno-di-una-podemos-italiana/1253930/
Più che un Podemos italiano, in realtà occorrerebbe un euro-shaker.
Le due realtà politiche, Movimento 5 stelle e Podemos ma non esclusivamente queste due, eliminando la dirigenza del Movimento 5 stelle, potrebbero essere complementari. Sarebbe necessario un confronto fra le rispettive basi a partire dal livello europeo, ma scendendo poi al livello locale dove il Movimento ha la sua maggiore forza ed efficacia, si veda su tutte l’esperienza di Parma. Il confronto dovrebbe escludere le rispettive dirigenze coinvolgendo soltanto gli attivisti, in una sorta di Agorà continentale e cercare di includere tutti i paesi dell’unione. La casta continentale e mondiale non si può combattere all’interno dei confini nazionali. Inoltre i problemi principali, economici, ambientali e culturali travalicano le nazioni, osservando la Terra dallo spazio non si vedono confini.