Il bipolarismo, l’Europa, la globalizzazione e la priorità della finanza sulla politica e l’economia reale hanno distrutto la democrazia rappresentativa. Occorre una svolta drastica che ci liberi dagli uomini soli (o in pessima compagnia) al comando.
Quindi: affossare le riforme costituzionali (senato non elettivo) e istituzionali (legge elettorale), uscire dai patti UE, nazionalizzare la banca centrale, reintrodurre protezionismo ed esclusività dello stato nelle attività strategiche del paese (sanità, scuola, energia, ambiente, telecomunicazioni, energia e trasporti), programmazione economica almeno decennale, rinegoziaziare il debito pubblico, un sistema fiscale basato sul patrimonio anziché sul reddito e sulle imposte indirette, reddito di cittadinanza, abrogazione delle leggi Treu, Biagi e Fornero. Strumenti di democrazia diretta (referendum propositivi senza quorum, obbligo di approvazione o bocciatura delle leggi di iniziativa popolare con tempi certi), limitazione dei poteri del governo (eliminare o limitare fortemente DDL, leggi delega e voti di fiducia) ristabilendo la centralità del parlamento come prevede la costituzione.
Dovremmo appoggiare Tsipras, Podemos e tutte le forze euro-critiche, cercare un coordinamento fra tutti i paesi del sud, disfare questa Europa, riformarla non è possibile, per ricostruirla su basi diverse (manifesto di Ventotene).
Riformare la giustizia in un senso completamente diverso da ciò che oggi propongono tutte le forze politiche, abbreviazione dei tempi dei processi civili, abolizione della prescrizione per i reati finanziari più gravi, leggi con data di scadenza, abolizione di qualunque privilegio per i politici. (con la sola eccezione per i reati di opinione)
Riformare la scuola, soprattutto l’università, che dovrebbe essere disponibile per tutti i cittadini di qualunque età, anche con singoli corsi o cicli di studio indipendentemente dai corsi di laurea, fornire servizi alle imprese ed essere centrale nella ricerca di base.
Insomma un programma ‘di sinistra’ se ancora si può chiamare così, altrimenti chiamiamolo populista ma il contenuto non cambia.
noto che si propone sempre e solo il vecchio, quello che è stato in passato e che per un po’ ha fatto funzionare le cose in modo migliore rispetto al modello attuale.
possibile che non sappiate creare qualcosa di nuovo?
occorre una società dove siano i cittadini a governare, non lo stato.
non serve nazionalizzare nessuna banca, la lira emessa dalla BDI è sempre debito sulle spalle delle persone che la ripagano in tasse inizialmente, in secondo con il proprio lavoro (maggior sfruttamento) e con i propri beni.
non volete proprio capire che tutto il modello socio economico su cui si è basata l’umanità da quando ha iniziato a vivere secondo le prima forme di organizzazione collettiva si è rivelato sbagliato e ha recato vantaggio solo a pochi e malessere al resto.
le novità sarebbero:
– vera democrazia diretta
– moneta convenzionale perchè quello è, senza più addebito da parte delle banche, con legge che ne attesti la proprietà al portatore
– eliminazione dell’interesse
– cancellazione del debito pubblico eccettuato quello verso i risparmiatori italiani
– eliminazione delle borse
– eliminazione delle multinazionali
– riduzione della produzione in massa
– valorizzazione e intensificazione della produzione artigianale
– eliminazione delle aziende alimentari, il cibo non si produce come fosse un oggetto, lo stesso deve essere generato solo tramite processi salutari per l’uomo e l’ambiente, premiando l’utilizzo delle risorse locali
– configurazione delle attuali ASL in veri ospedali in cui i medici sono medici e non direttori di impresa e presso i quali il paziente sente di potersi affidare perchè l’unico obbiettivo è la cura di una vita, non far quadrare un bilancio
– ampliamento e consolidamento degli istituti preposti alla formazione scolastica, della ricerca, e della qualificazione personale per il passaggio al mondo del lavoro. occorre finanziare massicciamente scuole e università con l’obbiettivo di portare benessere all’umanità, a tutti, senza considerare l’interesse personale, l’egoismo, l’opportunismo e via dicendo. tale obbiettivo è in realtà la priorità generale verso cui devono tendere gli sforzi umani in ogni settore. è d’obbligo cambiare visione della vita. oggi questa è incernierata sull’accumulo, sol controllo, sul potere, e sull’individualismo sfrenato.
ci sarebbe ancora molto da dire ma non ho nè le competenze nè la presunzione di poter sapere tutto, anzi…
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Buongiorno, ho scoperto il suo blog in provenienza da quello di Simplicissimus2 e ho letto l’interessante articolo su chi è veramente Grillo. Credo però che un’analisi altrettanto accurata su Tsipras e Podemos rivelerebbe, mutatis mutandis, la stessa realtà. Tsipras non è simile a Grillo ma gli è funzionalmente identico mentre Varoufakis, cooptato al potere da Tsipras in modo classicamente non democratico, fa parte di quella stessa élite filoamericana che da un lato fa finta di essere contro la Troika e poi in realtà ci va a letto assieme. Continuiamo secondo me a cercare dei nuovi leader che ripropongano le parole d’ordine che ci stanno a cuore ma non ne facciamo il background check per vedere se sono sinceri e credibili sulla base della loro storia personale e delle amicizie e rapporti di lavoro che hanno intrattenuto negli anni. Così finiamo sempre per ripiombare su rivoluzionari di cartapesta, finanziati dalle solite ong americane. In effetti, è come se non riuscissimo ad ammettere a noi stessi che il sistema della politica esistente (e che è al momento l’unico esistente, non ne esistono altri) si basa sul fatto che chi detiene il potere opera a livello globale e sceglie per ogni nazione sia chi governa che chi si oppone perché solo così può fare i propri affari dormendo tra due guanciali. Quindi Grillo e Renzi hanno un mandante comune, nonostante le apparenze, e anche Samaras e Tsipras o Rajoy e Iglesias in Spagna.
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