Contro le compagnie telefoniche.

La maggior parte delle compagnie telefoniche si comporta in modo scorretto nei confronti dei consumatori. L’AGCOM è inefficace nel regolare il loro comportamento e le sanzioni comminate sono inutili.

Cambiano le condizioni contrattuali unilateralmente, aggiungono servizi a pagamento senza il consenso degli utenti e adesso hanno portato la fatturazione da mensile a 28 giorni.

Dopo varie disavventure, circa 5 anni fa, sono passato a Tiscali e non ho più avuto questi problemi, Tiscali è una delle poche compagnie che mantiene, per ora, la fatturazione mensile. Questo non è un messaggio pubblicitario, è soltanto una constatazione.

Penso che ci sia un solo modo di far valere i diritti di noi consumatori: scegliere e ‘scioperare’.

Quindi propongo a tutti di RECEDERE immediatamente da tutti i contratti con fatturazione a 28 giorni ed eventualmente passare ad una compagnia che ha mantenuto la fatturazione mensile, Tiscali non è l’unica, anche se la consiglio, informatevi e scegliete l’offerta che per voi è più vantaggiosa. Se nei contratti ci sono clausole di recesso, non rispettatele, tanto le compagnie non avranno modo di rivalersi se l’azione sarà massiva. Sospendete ogni pagamento automatico.

Se possedete azioni di compagnie telefoniche che sono passate alla fatturazione a 28 giorni, vendetele e comprate Tiscali.

Diffondete questa proposta il più possibile.

Pubblicità

Lo scopo delle bufale

http://www.webitalia360.com/2016/10/05/chi-vota-no-al-referendum-e-un-razzista/

Kyenge.png

bufale

Lo scopo delle bufale

Coloro che creano queste bufale sono dei veri delinquenti della comunicazione. Kyenge non ha mai proferito tali parole. Qualcuno ha creato la notizia appositamente per far passare un contenuto nascosto. Apparentemente si parla di referendum, ma lo si accosta subdolamente al razzismo, utilizzano l’ex-ministro Kyenge come veicolo e bersaglio. Lo scopo di questo metodo di veicolare i significati è quello di indurre una reazione non cosciente nel lettore ed al contempo di creare una “cornice di consenso” attorno ad idee che il lettore non approverebbe se utilizzasse il ragionamento ma che penetrano nella sua mentalità attraverso le reazioni emotive acritiche. Così, chi è convinto sostenitore del NO al referendum, si sente offeso a sentirsi dare del razzista, e “pensa”: “ma questa è proprio una scema! Cosa c’entra il NO con il razzismo?” Passaggio successivo, sempre inconscio, se questa persona è così stupida forse si meritava gli insulti razzisti dei quali è stata oggetto. Infine la reazione del lettore, insulti verso Kyenge, scopo principale della comunicazione, perché le reazioni sono contagiose ed inducono altre reazioni oltre che a cliccare e condividere la notizia. Chi opera in questo modo si prefigge un duplice scopo, carpire clic per guadagnare attraverso la pubblicità, e creare un area di “consenso” inconscio attorno ad idee inizialmente non condivise dal lettore nonché screditare il proprio bersaglio, Kyenge.

Il popolo greco è stato sconfitto?

Tsipras

Il popolo greco è stato sconfitto?
https://manuelsimonini62.wordpress.com/2015/02/10/aiutiamo-tsipras-contro-lausterita/

Sembrerebbe sia così. Ma forse è solo una battaglia ad essere persa, non la guerra.

Nella delusione si possono vedere alcune importanti novità positive:
1) In Grecia, col referendum popolare, si è creato un precedente che potrebbe estendersi ad altri paesi europei.
2) Nella trattativa i falchi sono stati costretti ad uscire allo scoperto ed a mostrare la loro natura di dittatori economici.
3) In tutta l’Europa i popoli si sono schierati chiaramente, in favore o contro l’austerità, questo non era mai avvenuto su base continentale ma solo all’interno delle singole nazioni.
4) La trattativa non è ancora conclusa ed il tentativo di destabilizzare la Grecia dall’esterno è parzialmente fallito.

Anche se politicamente la gente comune non ha il potere di intervenire direttamente nelle decisioni economico-finanziarie, essa può agire indirettamente, aiutare la Grecia e boicottare l’Europa finanziaria, attraverso una serie di azioni nell’economia reale:
1) Privilegiare l’acquisto di prodotti dei paesi in difficoltà.
2) Boicottare i prodotti dei paesi canaglia. (Germania in primis)
3) Acquistare prodotti locali e delle Pmi, ove possibile barattare.
4) Boicottare le multinazionali e la grande distribuzione.
5) Evitare il più possibile il ricorso alle banche, ritirare i depositi.
6) Creare dei fondi autonomi, completamente indipendenti e gestiti direttamente dal cittadini, dai lavoratori e dalle Pmi per agevolare un credito democratico. (un po’ come erano le banche popolari, ma al di fuori delle istituzioni regolari)
7) Condividere le azioni di protesta a livello europeo, inclusi scioperi, manifestazioni, boicottaggi, abbandonando le logiche di difesa nazionale e territoriale, creando una rete federale anti-austerità.

Sarebbe opportuno redigere un manifesto europeo anti-austerità e pro-democrazia, che comprenda tutte le iniziative da intreprendere e sia sottoscritto da tutti i partiti, movimenti, associazioni, sindacati e singoli cittadini che lo condividono. Pubblicizzarlo e cercare di applicarlo al meglio.

Let’s say “όχι” against austerity!

Tsipras

Call to the Greeks


Bipolarism, Europe, globalization and the priorities of finance vs politics and the real economy have destroyed the representative democracy.

Say NO at July 5th referendum, all European citizens are asking you it.
Don’t be afraid about your future, what the Europeans heads of state are telling is false. There is no danger of grexit, Europeans nations can’t afford it. They will deal with less claims if it will win the ‘NO’!

The Europeans people (not the nations) will support you, whit solidarity.
Please share this message with your relatives and friends and make them safe about the opportunities that will came from a ‘NO’ victory.


ReferendumGrecia

Grillo ha sempre ragione.

tzetzebeppe-grillo


Hanno candidato Prodi alle quirinarie.

Poi pubblicano una cosa del genere e nessuno lo nota. E’ un esperimento di psicologia di massa?

“Grillo ha sempre ragione”.”Chi contesta Grillo è un troll”.”Chi non vota M5S è un piddino che vota Renzi”.”Chi mette in dubbio l’efficacia dei soldi restituiti ai cittadini dal M5S è un ladro o un mafioso”.”I giornalisti sono tutti mentitori e solo il blog fa informazione corretta”.”Se lo dice il blog, TzeTze, La Fucina o La Cosa deve per forza essere vero”.”Se sostieni qualcosa di contrario al blog devi citare fonti attendibili, non la stampa, non i giornalisti, non una fonte indipendente, quelli sono tutti pagati da Renzi”.

Se avete frequentemente pensieri come questi e magari li ripetete continuamente su internet in modo compulsivo senza accorgervi dei messaggi contraddittori o avete sintomi simili, dovreste seriamente preoccuparvi, siete stati contagiati da una nuova malattia, la sindrome del cervello lavato. Questa malattia è stata progettata in laboratorio e viene diffusa sul web in modo virale a tutte le potenziali cavie, con somministrazione di dosi progressive di propaganda, poi viene rilevato, sempre attraverso il web, lo stato di salute dei soggetti contagiati. Se la percentuale di cavie malate non aumenta allora la propaganda o la strategia di diffusione viengono adeguate per ottenere risultati migliori. Questo circolo vizioso è molto difficile da interrompere, perché come in molte altre malattie psichiche naturali, il malato non si rende conto del proprio stato e lavora inconsapevolmente in difesa della propria malattia.
Tuttavia una cura esiste, essa non consiste nel controbattere al paziente, ciò avrebbe l’effetto contrario di rafforzare l’atteggiamento aggressivo in difesa della propria patologia a causa dei meccanismi di identificazione, sfruttati dalla strategia di condizionamento di massa, applicate dagli sperimentatori. L’unica cura efficace non deve essere applicata ai pazienti ma alla malattia stessa ed ai suoi inventori. Le cavie vanno quindi studiate in modo quasi silenzioso, analizzando le loro reazioni agli esperimenti a cui di volta in volta sono sottoposte. I dati rilevati vanno poi utilizzati per demistificare le fonti di condizionamento, agendo direttamente contro gli sperimentatori, se possibile confondendosi con le cavie e gli sperimentatori stessi. Per questo è evidente che si deve riuscire a distinguere le une dagli altri per evitare errori.

Invito quindi chi conosce i collaboratori della Casaleggio Associati e i loro account sui vari social network, a contribuire a stendere una apposita lista.

Ornago: il parroco chiude il parcheggio del santuario.

Barba
Ornago: il parroco del Santuario ha apposto una catena con lucchetti all’ingresso del parcheggio a lato del santuario stesso e antistante all’Antica Bottega del Santuario.

Già durante la settimana, tale decisione, ha creato enormi disagi al suddetto pubblico esercizio ed ai suoi clienti. Le aree di parcheggio presenti nella zona sono insufficienti,  l’esercizio pubblico, meglio conosciuto come ‘Il Barba’ e famoso in tutta la zona, è molto frequentato. Gli avventori provengono anche da lontano e quindi utilizzano l’auto. Questa situazione è destinata ad aggravarsi durante i fine settimana quando il locale è molto affollato. L’assenza di parcheggio costringerà molti degli utenti del locale a lasciare l’auto lungo il ciglio dell’unica e stretta strada che conduce al Santuario. Ciò creerà situazioni di pericolo in una zona già critica per il traffico e l’affollamento. Inoltre le tensioni che si stanno creando potrebbero portare anche problemi di ordine pubblico.

I gestori dell’esercizio provvedevano anche alla pulizia del parcheggio stesso, che ora sarà abbandonato alle cure inesistenti del parroco e dei responsabili del Santuario. Molto probabilmente ci saranno accumuli di immondizia e degrado del parcheggio stesso, con grave danno di immagine per una area di interesse storico, all’esterno del Santuario è sita una cappella contenente la tomba di Pietro Verri, e naturalistico, è l’accesso principale al Parco del Rio Vallone.

La decisione del parroco, oltre che immotivata, le sue uniche parole in risposta al gestore, Gionata, che gli ha chiesto spiegazioni in merito sono state: “Il parcheggio è mio e faccio quello che voglio!”, rivela una chiusura verso i bisogni della comunità che non è degna di un religioso, che dovrebbe, proprio per i propri principi essere favorevole alla condivisione. Ieri, venerdì 27 febbraio, sono anche intervenuti i Carabinieri, in seguito alle tensioni che si sono create. Questa situazione richiede una rapida soluzione, i rappresentanti dei cittadini ed il Sindaco di Ornago dovrebbero intervenire per cercare di risolverla.

Invia una mail al Sindaco ed all’Assessore alla viabilità per richiedere un intervento. Copia e incolla il seguente testo nel commento:

Alla cortese att.ne del sig. Sindaco e dell’assessore alla viabilità.
Il comune dovrebbe intervenire per cercare di risolvere la spiacevole e pericolosa situazione che si è creata a causa della decisione del parroco del Santuario di chiudere al pubblico il parcheggio a lato della chiesa.

Distinti Saluti

 

La fine del lavoro.

LavoroGratis

La fine del lavoro.

Beppe Grillo ha ragione, la concorrenza (sleale) al lavoro umano sono le macchine.
Però le macchine (i robot) sono il futuro, il lavoro di produzione potrebbe scomparire completamente. Lo scopo delle attuali politiche economiche e finanziarie è quello di controllare i capitali (e le macchine) in modo da obbligare gli uomini al lavoro ripetitivo e mantenerli schiavi. Lo scopo principale è il potere, non la ricchezza!
(continua…)
https://manuelsimonini62.wordpress.com/2014/10/10/jobs-end/

La soluzione alla scomparsa del lavoro, almeno come è inteso oggi, sembra impossibile, invece è abbastanza semplice. Basterebbe che il reddito generato dalla produzione automatica venisse redistribuito in quantità sufficiente a giustificare la produzione stessa. Solo poche persone lavorerebbero, svolgendo mansioni più qualificate e molto diverse da quelle di oggi, ottenendo una ricchezza superiore alla media, ma sarebbero le macchine a mantenere la rimanente parte dell’umanità. Ovviamente la popolazione non dovrebbe aumentare oltre i limiti imposti dalle risorse del pianeta, altrimenti tutto si squilibrerebbe catastroficamente. Questo sarebbe possibile se fossimo di fronte ad un problema economico, ma la natura del problema che viviamo oggi non è economica ma politica. Ribadisco, lo scopo è il potere di pochi sulle masse.

Il cavallo di troika

Tsipras

(ANSA) – BRUXELLES, 19 FEB – La Commissione Ue ha ricevuto la richiesta di estensione del programma di aiuti, e ritiene che sia “un segno positivo che spiana la strada ad un compromesso ragionevole nell’interesse di tutta l’Eurozona”: lo ha detto il portavoce del presidente Jean Claude Juncker precisando che il presidente, Dijsselbloem e Tsipras hanno avuto discussioni fino a questa mattina.

Caro Presidente dell’Eurogruppo,
Nel corso degli ultimi cinque anni, il popolo greco ha esercitato notevoli sforzi di adeguamento economico. Il nuovo governo si è impegnato ad un processo di riforma più ampio e profondo volto a un duraturo miglioramento delle prospettive di crescita e di occupazione, a raggiungere la sostenibilità del debito e la stabilità finanziaria, a migliorare l’equità sociale e a mitigare il notevole costo sociale della crisi in corso.
Le autorità greche riconoscono che le procedure concordate dai governi precedenti sono state interrotti dalle elezioni presidenziali e recenti, e che, di conseguenza, molte delle disposizioni tecniche sono state invalidate. Le autorità greche si impegnano a onorare gli obblighi finanziari della Grecia verso tutti i suoi creditori, così come affermano la loro intenzione di collaborare con i partner al fine di evitare ostacoli tecnici nell’ambito del Master Facility Agreement che noi riconosciamo come vincolanti nei suoi contenuti finanziari e procedurali.

In questo contesto, le autorità greche chiedono la proroga del Master Financial Assistance Facility Agreement (il nome tecnico del programma, ndr) per un periodo di sei mesi dalla sua conclusione, nel corso del quale periodo si procederà congiuntamente, e utilizzando al meglio la flessibilità presente nell’accordo attuale, verso l’efficace conclusione e un riesame sulla base delle proposte, da un lato, del governo greco e, dall’altro, delle le istituzioni.

Lo scopo della proroga di sei mesi su richiesta della durata dell’Accordo è:
(a) Di accettare i termini finanziari e amministrativi reciprocamente accettabili la cui attuazione, in collaborazione con le istituzioni, stabilizzerà la posizione fiscale della Grecia, porterà a conseguire adeguati avanzi di bilancio primario, la stabilità del debito e la realizzazione degli obiettivi di bilancio per il 2015 che prendano in considerazione l’attuale situazione economica.
(b) Di assicurare, in stretta collaborazione con i nostri partner europei e internazionali, che le nuove misure siano integralmente coperte, e che ci asterremo da azioni unilaterali che potrebbero pregiudicare gli obiettivi di bilancio, la ripresa economica e la stabilità finanziaria.
(c) Di consentire alla Banca Centrale Europea di reintrodurre l’esenzione in conformità con le sue procedure e i regolamenti.
(d) Di estendere la disponibilità delle obbligazioni EFSF detenute dal HFSF per tutta la durata dell’accordo.
(e) Di iniziare i lavori tra i team tecnici su un possibile nuovo contratto, per la ripresa e la crescita, che le autorità greche prevedono tra la Grecia, l’Europa e il Fondo monetario internazionale, che potrebbe seguire l’accordo corrente.
(f) Di accordarsi su una vigilanza nel quadro dell’Unione europea e della Bce e, nello stesso spirito, con il Fondo monetario internazionale per tutta la durata dell’accordo prorogato.
(G) Di discutere la maniera di attuare la decisione dell’Eurogruppo del novembre 2012 in merito a possibili ulteriori interventi sul debito e per l’assistenza alla sua attuazione dopo il completamento dell’accordo prorogato e come parte del contratto di follow-up.

Con in mente quanto sopra, il governo greco esprime la sua determinazione a cooperare strettamente con le istituzioni dell’Unione europea e con il Fondo monetario internazionale per: (a) per raggiungere la stabilità di bilancio e finanziaria e (b) per consentire al governo greco di introdurre riforme sostanziali e profonde che sono necessarie per ripristinare le condizioni di vita di milioni di cittadini greci attraverso una crescita economica sostenibile, attività lucrative e coesione sociale.

Cordialmente

Yanis Varoufakis

Ministro delle FInanze della Repubblica ellenica

Fonte: http://www.eunews.it/2015/02/19/la-lettera-della-grecia-per-richiedere-lestensione-di-6-mesi-del-programma-testo/30607
(Traduzione della lettera pubblicata in anteprima dalla Reuters)

Il testo della lettera è volutamente ambiguo e chi in un primo tempo ha pensato che Tsipras e Varoufakis fossero degli ingenui dilettanti allo sbaraglio dovrà ricredersi.
Questo documento potrebbe rivelarsi un autentico cavallo di Troia volto a scardinare la politica economica europea dall’interno.
I primi effetti già si vedono.
In Germania si evidenziano le prime divisioni interne fra governo e partito socialdemocratico. “La lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale”, fa sapere il governo di Berlino. “Lo scritto non corrisponde ai criteri stabiliti nell’eurogruppo di lunedì”. Ma Gabriel striglia Schaeuble: “la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta”.
La Francia: “Agisce e agirà affinché la Grecia possa mantenere il suo posto in questa Europa”.
Renzi non si esime dall’esprimere le sue solite insignificanti opinioni: “L’Italia sta facendo lavoro di cerniera tra i Paesi più rigidi, austeri, e la Grecia. Cerchiamo di dare una mano al governo greco, d’accordo con la commissione Ue, per trovare una soluzione. Il governo greco non può fare il furbo e lasciare da pagare agli altri. Ma un minimo di flessibilità va dato a fronte di riforme”.
La Ue invece: “Spiana la strada a un accordo ragionevole”.
I paesi del nord appoggiano la Germania.
Anche i governi degli altri paesi sottoposti alla dieta tedesca, appoggiano la Germania perché “hanno già fatto le riforme ed i sacrifici necessari e non è giusto che la Grecia ne sia esentata”, ma le opposizioni e le popolazioni in difficoltà potrebbero prendere il sopravvento, ad esempio Le Pen in Francia, Podemos in Spagna.
Il Fondo monetario se ne lava le mani: “Le attuali discussioni sulla Grecia riguardano l’eventuale estensione del programma europeo. Il programma del Fondo monetario scade nel marzo del 2016 e va avanti fino al 2016. In questa fase non c’è bisogno di prorogarlo”.

Questa situazione è fluida e potrebbe evolversi in modi diversi. Potrebbe sfociare in un conflitto politico permanente fra i nazionalismi di Grecia e Germania oppure in una coalizione anti-tedesca dei paesi in difficoltà o ancora in un totale sfaldamento della UE. Anche una revisione dei trattati e del ruolo della BCE, si prospetta all’orizzonte, anche se purtroppo è improbabile. Un’Europa basata sul Consiglio Europeo in mano alle componenti governative nazionali, come scaturita dal trattato di Lisbona è difficilmente rifomabile.
La strategia di Tsipras, credo che sia quella di prendere tempo in attesa di una vittoria di Podemos ed eventuali ulteriori difficoltà e divisioni di Francia ed Italia e almeno per ora la logica del dividi et impera sembra funzionare.

Riforma costituzionale senza il consenso del popolo.

Il Governo Renzi sta conculcando la Costituzione con metodi autoritari ed antidemocratici, qualcuno deve intervenire prima che sia troppo tardi.

Riporto i risultati delle elezioni politiche 2013 alla Camera:


PD 8.642.700 – 25,41% Seggi 292
SEL 1.090.802 – 3,2% Seggi 37
Centro Democratico 167.201 – 0,49% Seggi 6
SVP 146.804 – 0,43% Seggi 5

TOTALE CENTRO SINISTRA 10.047.507 – 29,54% Seggi 340

PDL 7.332.121 – 21,56% Seggi 97
Lega Nord 1.390.156 – 4,08% Seggi 18
Fratelli d’Italia 666.001 – 1,95% Seggi 9
La Destra 220.312 – 0,64% Seggi /
Grande Sud – MPA 148.570 – 0,43% Seggi /
MIR 81.972 – 0,24% Seggi /
Partito Pensionati 55.050 – 0,156 Seggi /
Intesa Popolare 25.680 – 0,07% Seggi /
Liberi per un’Italia Equa 3.238 – 0,00 Seggi /

TOTALE CENTRO DESTRA 9.923.100 – 29,18% Seggi 140

Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it 8.688.545 – 25,55% Seggi 108

Scelta Civica 2.823.814 – 8,30% Seggi 37
Unione di Centro 608.292 – 1,78% Seggi 8
Futuro e Libertà 159.454 – 0,46 Seggi /

TOTALE COALIZIONE MONTI 3.591.560 – 10,56% Seggi 45

Rivoluzione Civile 765.054 – 2,24% Seggi /

FARE Per fermare il declino 380.937 – 1,12% Seggi

Sommando le percentuali di PD e area Monti si arriva a circa il 36%, se si considera anche l’NCD che non si è presentato alle elezioni ma si è formato successivamente si può arrivare al massiamo a circa il 45%. Considerando un’astensione di circa il 25%, l’attuale area di governo rappresenta più o meno il 34% degli italiani. Grazie alla legge elettorale con premio di maggioranza, poi dichiarata incostituzionale, il Centro Sinistra con meno del 30% dei consensi si è accaparrato, il 55% dei seggi pari a 340 deputati.

L’attuale presidente del consiglio Matteo Renzi non è stato eletto ma nominato dall’ex-Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questo sarebbe già sufficiente per definire illegittimo il Governo ed il Parlamento.

Per poter compiere riforme costituzionali ed istituzionali, non solo è illegittimo ma completamente estraneo allo spirito costituente, vedasi l’art.138 della Costituzione stessa. Se si aggiungono il clima di violenza, verbale e non solo, che ha contraddistinto le sedute alla Camera del 12 e 13 Febbraio,  l’uscita delle opposizioni dall’aula, i dubbi nelle fila della stessa maggioranza ed il metodo antidemocratico di contingentamento dei tempi, il nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante della Costituzione e Presidente della Consulta, dovrebbe intervenire d’urgenza per garantire il popolo italiano avverso questo tentativo autoritario di modifica costituzionale a colpi di maggioranza. Suggerirei tre possibili gradi di intervento che credo potrebbe mettere in atto, congelare l’iter delle riforme per prendersi un lungo periodo di riflessione e ristabilire un clima politico accettabile, annullare quanto deliberato fino ad ora e ripartire da zero, sciogliere le camere e riprendere le riforme dopo nuove elezioni.

Let’s support Tsipras against austerity

Tsipras

Bipolarism, Europe, globalization and the priorities of finance vs politics and the real economy have destroyed the representative democracy. We need a drastic turn to free us from men alone (or in bad company) to the command.

So: sink the constitutional (unelected Senate) and institutional (electoral law) reforms, leave the EU pact, nationalize the central bank, reintroduce protectionism and exclusivity of the state in the country’s strategic activities (health, education, energy, environment, telecommunications, energy and transport), economic planning at least ten years long, renegotiate public debt, a tax system based on capital rather than on income and indirect taxes, citizenship income, repeal of Treu, Biagi and Fornero laws. Instruments of direct democracy (proactive referendum without quorum, requirement of approval or rejection of the popular initiative laws with deadlines), limitation of the powers of government (eliminating or greatly limiting DDL, government delegation and trust votes) restoring the parliament centrality as provides by constitution.

We should support Tsipras, Podemos and all euro-critical forces, look for a coordination between all the countries of the south, to undo this Europe, reform it is not possible, to rebuild it on different basis (Ventotene Manifest).

Reforming the justice in a completely different way from what we now propose all political forces, reducing the time of civil process, abolition of the prescription for more serious financial crimes, laws with expiration date, abolition of any privilege for politicians. (with the exception for opinion crimes)

Reforming the school, especially the universities, which should be available to all citizens regardless of age, even with individual courses or courses of study, indipendently of the degree programs, providing services to businesses and being central in basic research.

In short, a ‘Left’ program if you can call it yet, otherwise call it populist but the content doesn’t change.