Il popolo greco è stato sconfitto?

Tsipras

Il popolo greco è stato sconfitto?

Aiutiamo Tsipras contro l’austerità



Sembrerebbe sia così. Ma forse è solo una battaglia ad essere persa, non la guerra.

Nella delusione si possono vedere alcune importanti novità positive:
1) In Grecia, col referendum popolare, si è creato un precedente che potrebbe estendersi ad altri paesi europei.
2) Nella trattativa i falchi sono stati costretti ad uscire allo scoperto ed a mostrare la loro natura di dittatori economici.
3) In tutta l’Europa i popoli si sono schierati chiaramente, in favore o contro l’austerità, questo non era mai avvenuto su base continentale ma solo all’interno delle singole nazioni.
4) La trattativa non è ancora conclusa ed il tentativo di destabilizzare la Grecia dall’esterno è parzialmente fallito.

Anche se politicamente la gente comune non ha il potere di intervenire direttamente nelle decisioni economico-finanziarie, essa può agire indirettamente, aiutare la Grecia e boicottare l’Europa finanziaria, attraverso una serie di azioni nell’economia reale:
1) Privilegiare l’acquisto di prodotti dei paesi in difficoltà.
2) Boicottare i prodotti dei paesi canaglia. (Germania in primis)
3) Acquistare prodotti locali e delle Pmi, ove possibile barattare.
4) Boicottare le multinazionali e la grande distribuzione.
5) Evitare il più possibile il ricorso alle banche, ritirare i depositi.
6) Creare dei fondi autonomi, completamente indipendenti e gestiti direttamente dal cittadini, dai lavoratori e dalle Pmi per agevolare un credito democratico. (un po’ come erano le banche popolari, ma al di fuori delle istituzioni regolari)
7) Condividere le azioni di protesta a livello europeo, inclusi scioperi, manifestazioni, boicottaggi, abbandonando le logiche di difesa nazionale e territoriale, creando una rete federale anti-austerità.

Sarebbe opportuno redigere un manifesto europeo anti-austerità e pro-democrazia, che comprenda tutte le iniziative da intreprendere e sia sottoscritto da tutti i partiti, movimenti, associazioni, sindacati e singoli cittadini che lo condividono. Pubblicizzarlo e cercare di applicarlo al meglio.

Il cavallo di troika

Tsipras

(ANSA) – BRUXELLES, 19 FEB – La Commissione Ue ha ricevuto la richiesta di estensione del programma di aiuti, e ritiene che sia “un segno positivo che spiana la strada ad un compromesso ragionevole nell’interesse di tutta l’Eurozona”: lo ha detto il portavoce del presidente Jean Claude Juncker precisando che il presidente, Dijsselbloem e Tsipras hanno avuto discussioni fino a questa mattina.

Caro Presidente dell’Eurogruppo,
Nel corso degli ultimi cinque anni, il popolo greco ha esercitato notevoli sforzi di adeguamento economico. Il nuovo governo si è impegnato ad un processo di riforma più ampio e profondo volto a un duraturo miglioramento delle prospettive di crescita e di occupazione, a raggiungere la sostenibilità del debito e la stabilità finanziaria, a migliorare l’equità sociale e a mitigare il notevole costo sociale della crisi in corso.
Le autorità greche riconoscono che le procedure concordate dai governi precedenti sono state interrotti dalle elezioni presidenziali e recenti, e che, di conseguenza, molte delle disposizioni tecniche sono state invalidate. Le autorità greche si impegnano a onorare gli obblighi finanziari della Grecia verso tutti i suoi creditori, così come affermano la loro intenzione di collaborare con i partner al fine di evitare ostacoli tecnici nell’ambito del Master Facility Agreement che noi riconosciamo come vincolanti nei suoi contenuti finanziari e procedurali.

In questo contesto, le autorità greche chiedono la proroga del Master Financial Assistance Facility Agreement (il nome tecnico del programma, ndr) per un periodo di sei mesi dalla sua conclusione, nel corso del quale periodo si procederà congiuntamente, e utilizzando al meglio la flessibilità presente nell’accordo attuale, verso l’efficace conclusione e un riesame sulla base delle proposte, da un lato, del governo greco e, dall’altro, delle le istituzioni.

Lo scopo della proroga di sei mesi su richiesta della durata dell’Accordo è:
(a) Di accettare i termini finanziari e amministrativi reciprocamente accettabili la cui attuazione, in collaborazione con le istituzioni, stabilizzerà la posizione fiscale della Grecia, porterà a conseguire adeguati avanzi di bilancio primario, la stabilità del debito e la realizzazione degli obiettivi di bilancio per il 2015 che prendano in considerazione l’attuale situazione economica.
(b) Di assicurare, in stretta collaborazione con i nostri partner europei e internazionali, che le nuove misure siano integralmente coperte, e che ci asterremo da azioni unilaterali che potrebbero pregiudicare gli obiettivi di bilancio, la ripresa economica e la stabilità finanziaria.
(c) Di consentire alla Banca Centrale Europea di reintrodurre l’esenzione in conformità con le sue procedure e i regolamenti.
(d) Di estendere la disponibilità delle obbligazioni EFSF detenute dal HFSF per tutta la durata dell’accordo.
(e) Di iniziare i lavori tra i team tecnici su un possibile nuovo contratto, per la ripresa e la crescita, che le autorità greche prevedono tra la Grecia, l’Europa e il Fondo monetario internazionale, che potrebbe seguire l’accordo corrente.
(f) Di accordarsi su una vigilanza nel quadro dell’Unione europea e della Bce e, nello stesso spirito, con il Fondo monetario internazionale per tutta la durata dell’accordo prorogato.
(G) Di discutere la maniera di attuare la decisione dell’Eurogruppo del novembre 2012 in merito a possibili ulteriori interventi sul debito e per l’assistenza alla sua attuazione dopo il completamento dell’accordo prorogato e come parte del contratto di follow-up.

Con in mente quanto sopra, il governo greco esprime la sua determinazione a cooperare strettamente con le istituzioni dell’Unione europea e con il Fondo monetario internazionale per: (a) per raggiungere la stabilità di bilancio e finanziaria e (b) per consentire al governo greco di introdurre riforme sostanziali e profonde che sono necessarie per ripristinare le condizioni di vita di milioni di cittadini greci attraverso una crescita economica sostenibile, attività lucrative e coesione sociale.

Cordialmente

Yanis Varoufakis

Ministro delle FInanze della Repubblica ellenica

Fonte: http://www.eunews.it/2015/02/19/la-lettera-della-grecia-per-richiedere-lestensione-di-6-mesi-del-programma-testo/30607
(Traduzione della lettera pubblicata in anteprima dalla Reuters)

Il testo della lettera è volutamente ambiguo e chi in un primo tempo ha pensato che Tsipras e Varoufakis fossero degli ingenui dilettanti allo sbaraglio dovrà ricredersi.
Questo documento potrebbe rivelarsi un autentico cavallo di Troia volto a scardinare la politica economica europea dall’interno.
I primi effetti già si vedono.
In Germania si evidenziano le prime divisioni interne fra governo e partito socialdemocratico. “La lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale”, fa sapere il governo di Berlino. “Lo scritto non corrisponde ai criteri stabiliti nell’eurogruppo di lunedì”. Ma Gabriel striglia Schaeuble: “la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta”.
La Francia: “Agisce e agirà affinché la Grecia possa mantenere il suo posto in questa Europa”.
Renzi non si esime dall’esprimere le sue solite insignificanti opinioni: “L’Italia sta facendo lavoro di cerniera tra i Paesi più rigidi, austeri, e la Grecia. Cerchiamo di dare una mano al governo greco, d’accordo con la commissione Ue, per trovare una soluzione. Il governo greco non può fare il furbo e lasciare da pagare agli altri. Ma un minimo di flessibilità va dato a fronte di riforme”.
La Ue invece: “Spiana la strada a un accordo ragionevole”.
I paesi del nord appoggiano la Germania.
Anche i governi degli altri paesi sottoposti alla dieta tedesca, appoggiano la Germania perché “hanno già fatto le riforme ed i sacrifici necessari e non è giusto che la Grecia ne sia esentata”, ma le opposizioni e le popolazioni in difficoltà potrebbero prendere il sopravvento, ad esempio Le Pen in Francia, Podemos in Spagna.
Il Fondo monetario se ne lava le mani: “Le attuali discussioni sulla Grecia riguardano l’eventuale estensione del programma europeo. Il programma del Fondo monetario scade nel marzo del 2016 e va avanti fino al 2016. In questa fase non c’è bisogno di prorogarlo”.

Questa situazione è fluida e potrebbe evolversi in modi diversi. Potrebbe sfociare in un conflitto politico permanente fra i nazionalismi di Grecia e Germania oppure in una coalizione anti-tedesca dei paesi in difficoltà o ancora in un totale sfaldamento della UE. Anche una revisione dei trattati e del ruolo della BCE, si prospetta all’orizzonte, anche se purtroppo è improbabile. Un’Europa basata sul Consiglio Europeo in mano alle componenti governative nazionali, come scaturita dal trattato di Lisbona è difficilmente rifomabile.
La strategia di Tsipras, credo che sia quella di prendere tempo in attesa di una vittoria di Podemos ed eventuali ulteriori difficoltà e divisioni di Francia ed Italia e almeno per ora la logica del dividi et impera sembra funzionare.